Intervista a Alessandro Ricci

24.05.2019

Lo scrittore garfagnino parla di libri e favole

Benvenuto, Alessandro. Parlaci un po' di te. Chi sei? Cosa fai? Dove vai?

Mi chiamo Alessandro Ricci ho 38 anni e sono un Garfagnino DOC, sono una persona curiosa e piena di passioni, per questo non ho ancora ben deciso cosa farò da grande.

Per il momento faccio l'impiegato, l'istruttore di fitness musicale in alcune palestre della Lucchesia e ultimamente, a quanto pare, l'autore di favole.

Come sei approdato alla scrittura? E cos'è per te la scrittura?

Sono sempre stato un lettore appassionato e scrivere è stato un passo quasi naturale, anche se prima d'ora ho sempre scritto solamente per me stesso. Ultimamente ho trovato il coraggio di mettermi in gioco condividendo i miei scritti, devo ammettere con risultati insperati.

Per me scrivere è sempre stato un modo per andarmene dalla realtà, fin da piccolo ho sempre avuto il vizio di perdermi in pensieri e fantasie, possiamo dire che la scrittura è il mezzo che mi aiuta a descrivere e condividere questa esperienza.

Hai un genere preferito o ti piace spaziare, sperimentare nuovi stili e nuovi generi?

I miei libri del cuore appartengono alla categoria della letteratura per ragazzi, sono stati il mio primo amore e ne leggo molti tutt'oggi.

Sono anche un grande estimatore anche dei genere Fantasy e Fantasy/Horror, tra i miei scrittori preferiti Stephen King ha un posto d'onore.

Mi piace molto sperimentare nuovi generi e spesso amo seguire i consigli di lettura che mi vengono dati da amici e colleghi

Parliamo del tuo libro "Il fabbricante di suoni". Di cosa tratta? Come è nata questa storia?

"Il fabbricante di suoni" è una storia per ragazzi, una favola lunga che ha come riferimento i romanzi di Roald Dahl, impreziosita delle bellissime illustrazioni di Stefania Franchi.

Racconta di un mondo fantastico dove suoni e colori sono la stessa cosa (Sinestenia); in questo paese vive Gabriel, il protagonista della storia, che essendo sordo vede il mondo privo dei suoi colori.

La sua condizione di svantaggio però si rivelerà una qualità unica quando qualcuno ruberà i suoni, mettendo in grave pericolo tutti gli abitanti di Sinestenia

La storia è nata da una riflessione sulla figura sulla sinestesia che è sempre stata la mia figura retorica preferita, l'inversione delle sfere sensoriali resa in scrittura mi ha sempre affascinato. Così ho iniziato a immaginare a che mondo sarebbe se l'effetto fosse traducibile nella realtà.

Da qua è iniziato il mio viaggio verso Sinestenia.

Quali sono gli elementi che la rendono, a suo modo, originale?

Beh credo che l'idea di base sia il punto di forza, che ha reso originale anche la narrazione della storia e la descrizione dei paesaggi, costringendomi a trovare un sacco di improbabili e colorati aggettivi per i suoni.

A chi la consiglieresti?

Essendo un fan della letteratura per ragazzi io la consiglierei a tutti, sono convinto che non si è mai troppo vecchi per trarre giovamento dalle favole; se proprio devo individuare una fascia di età, direi la stessa in cui io mi approcciavo per la prima volta ai romanzi dai 9 agli 11 anni.

Vuoi lasciarci un estratto dal tuo libro?

Volentieri. Questo è l'incipit del Fabbricante :

"Gabriel aveva solamente 12 anni e già si considerava, a buon merito, il bambino più sfortunato di Sinestenia. Era l'ultimo di 5 fratelli e tutti insieme vivevano in un grande casolare in campagna con Mamma e Papà.

Ma non erano certo le angherie e i dispetti dei suoi fratelli maggiori, né il modesto tenore di vita campagnolo a renderlo infelice. Quello che abbatteva il nostro beniamino era il fatto di non riuscire a percepire nessun suono, nemmeno il più forte. E questo gli capitava da che avesse memoria.

Se pensate che questo basti abbondantemente per ritenersi sventurati , sappiate che a Sinestenia ciò era ancora peggio. Eh si, perché questo strampalato posto è in tutto e per tutto simile alla Terra, tranne per un piccolo particolare: in quel mondo lontano lontano i suoni avevano un colore e viceversa. Quindi il povero Gabriel oltre a non sentire niente vedeva anche tutto il modo senza i colori."

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

La pubblicazione del Fabbricante di Suoni è stata un bellissima sorpresa, che mi ha dato gli stimoli per continuare su questa strada ma mi ha fatto anche capire di aver bisogno di maggiore competenza nella scrittura.

Quindi ho deciso di intraprendere un percorso che ha avuto inizio con il Laboratorio di Scrittura Creativa di NPS con il proposito e la speranza di proseguire con la scrittura e di crescere come scrittore.

Per il momento mi dedico a scrivere favole brevi che pubblico sul mio Blog "Guida turistica per Sognatori" e che vorrei in futuro raccogliere in un'unica antologia.

Grazie per essere stato con noi.